Se pensi che la tua comunicazione sia poco importante nelle tue relazioni, leggi questo articolo e scopri come la psicologia può farti cambiare idea!

Cosa significa la parola “comunicare”?

Innanzitutto, sai qual è il significato di comunicare? Mettere in comune.

Quante cose meravigliose sono state messe in comune nel corso della storia dell’uomo? Dalle avventure di Omero, alle poesie di Pascoli, dalle pitture dell’uomo primitivo alla splendida arte di Michelangelo, dalle sinfonie di Beethoven alle canzoni dei Queen. Tutti gli artisti, di qualunque disciplina, hanno comunicato qualcosa di eccezionale alle persone, e allo stesso tempo tutti noi non facciamo altro che mettere in comune con gli altri quello che abbiamo dentro: in famiglia, con gli amici o a lavoro, possiamo dire che siamo in un perenne stato comunicativo! Del resto, chi mastica già un po’ di psicologia, sa che il primo assioma della comunicazione dice proprio che “non si può non comunicare”. Come umani non possiamo smettere di comunicare con gli altri, lo facciamo continuamente, anche quando pensiamo il contrario, proprio perché la comunicazione è legata all’esistenza stessa dell’essere vivente. Stiamo comunicando quando urliamo e quando rimaniamo in silenzio, quando guardiamo l’altro negli occhi e quando abbassiamo lo sguardo, quando restiamo e quando ce ne andiamo.

Cosa accadrebbe se improvvisamente, mentre ascolti la tua canzone preferita, cambiassero le note o il testo? Oppure se sul volto della Gioconda qualcuno disegnasse degli occhiali? In entrambi i casi cambierebbe totalmente ciò che comunicano: la tua canzone preferita non ti piacerebbe più, e lo sguardo enigmatico della Monnalisa sparirebbe. E soprattutto la relazione con essi cambierebbe perché tu non ascolteresti più quella canzone e nessuno andrebbe a vedere il dipinto più famoso di tutti i tempi!

Anche nella comunicazione con gli altri accade la stessa cosa. Ecco perché bisogna imparare a farlo nel modo migliore!

L’assertività: significato ed esempi pratici

Hai mai sentito parlare dell’assertività? Essere assertivi vuol dire comunicare ed esprimere i propri pensieri e bisogni nel pieno rispetto di se stessi e degli altri, in maniera congrua ed adeguata al contesto.

Facciamo un esempio e proviamo ad immaginare questa situazione:

Squilla il telefono, rispondi e un fiume di parole ti sommerge proponendoti per l’ennesima volta il cambio del gestore di luce e gas. È già la terza volta che ti chiamano ed esausto rispondi: “Basta, non ne posso più, mi hai proprio scocciato brutto idiota!! Non ne voglio sapere niente della tua stupida offerta!!” magari seguito da improperi vari…

Probabilmente qualcuno di voi penserà che questa risposta sia perfetta: tra questi c’è chi crede che avrebbe fatto la stessa cosa, altri invece che non sarebbero mai stati capaci di dire certe parole. Mi spiace deludervi, ma questa non è una risposta assertiva!

Proviamo a pensare ad un’alternativa assertiva: potrebbe essere…

“Mi avete già chiamato altre volte e ho già detto che non sono interessato. Se chiamerete un’altra volta sarò costretta a prendere provvedimenti.”

So già cosa stai pensando… in realtà, quando faccio questo esempio nei corsi o ai miei pazienti, mi guardano tutti con aria perplessa e la prima critica che muovono è: “chi non reagirebbe così??” Questa è la prima caratteristica fondamentale dell’assertività: non si tratta di una reazione, ma di un’azione. Passività e aggressività sono reazioni agli stimoli esterni: come quando tiriamo un calcio ad un pallone e questo schizza via. L’assertività invece è un’azione, una scelta: di fronte ad uno stimolo scelgo come rispondere garantendo per me e per l’altro il massimo rispetto ed esprimendo sempre le mie emozioni e i miei pensieri. E qui parte la seconda critica: “quindi chi è assertivo non si arrabbia mai… questo è impossibile!” Essere assertivi non vuol dire non provare emozioni spiacevoli, ma saperle gestire nel modo più funzionale: pensaci bene, a cosa serve urlare parolacce ad un’altra persona quando sei arrabbiato? Probabilmente ti sembra che ti faccia sbollire un po’ di rabbia, ma hai davvero risolto il problema con l’altra persona? O meglio, il tuo malessere è stato veramente compreso o hai solo innescato una bomba che distruggerà entrambi?

Ognuno di noi mette in atto comunicazioni assertive, aggressive o passive a seconda del contesto in cui si trova: a volte però le persone tendono ad usare sempre un unico stile disfunzionale che quindi influisce negativamente sul rapporto con gli altri.

La psicologia e la comunicazione

Ecco quindi che entrano in gioco la psicologia e in particolare la psicoterapia cognitivo comportamentale! Un terapeuta può aiutare a comprendere meglio le basi di questo comportamento, a capire perché è così difficile per la persona scegliere una comunicazione assertiva invece di reagire impulsivamente. Nella mia esperienza clinica ho potuto vedere come alcuni hanno semplicemente bisogno di una consulenza per apprendere nuove modalità più funzionali. In altri casi invece, i problemi relazionali erano solo la punta dell’iceberg di qualcosa di più profondo per cui si è reso necessario una psicoterapia individuale.

Il mio suggerimento è: rifletti bene sul modo in cui ti relazioni con gli altri e cerca di comprendere se sei assertivo o meno. Qui ti lascio il link ad un articolo di approfondimento sull’assertività.

Mettiti in gioco e per qualsiasi dubbio non esitare a contattarmi!

Lisa BellaspigaPsicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

[Fonte Immagini: Pexels]

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