Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta una vita.

Oscar Wilde racchiude in questo pensiero un concetto meraviglioso: tu sei l’unica persona con la quale passerai sicuramente il resto della tua vita, quindi è fondamentale amarti!

Nei giorni scorsi ho creato un percorso di San Valentino sulla mia pagina Facebook proprio per portare l’attenzione su quanto sia importante amare se stessi: ogni giorno ho proposto dei piccoli esercizi e oggi li riporto tutti qui per facilitarti la lettura.

La prima richiesta che ti faccio è di munirti di carta e penna: dovrai scrivere gli esercizi che ti presento e tenerli ben in vista, proprio per allenare la tua mente e facilitare il processo di cambiamento. Mettere tutto nero su bianco è indispensabile!

Ecco quali sono i 7 passi per imparare ad amare se stessi: prova a seguire l’ordine con cui te li propongo e mettiti alla prova!

1-Aggettivi positivi

Il primo obiettivo è portare la nostra attenzione sulle nostre qualità: siamo abituati a sottolineare sempre e solo i difetti e ci dimentichiamo facilmente dei pregi. Invece così vorrei farti concentrare su ciò che ami di te e che ti distingue da chiunque altro.

  • Prendi carta e penna e fai un elenco con 10 aggettivi positivi che ti descrivono.
  • Poi, associa ad ognuno un successo o un traguardo che hai ottenuto nella tua vita proprio grazie a questa tua caratteristica.
  • Tieni con te questo foglio e posizionalo dove puoi vederlo facilmente.

2-Perdonati

Questo è un concetto complesso ma, allo stesso tempo, molto importante per amare se stessi.

Tutti noi commettiamo degli errori, ma alcuni non riescono ad andare oltre e rimangono intrappolati nel passato: tuttavia, l’unico momento in cui puoi agire e migliorarti è il presente! Quindi lascia perdere i rimproveri, l’odio e tutti gli aggettivi brutti che rivolgi a te stesso/a. Tu non sei solo quell’errore, sei anche tutto quello che hai scritto nell’esercizio precedente!

Quando ci perdoniamo, lasciamo andare una zavorra che ci opprimeva e torniamo a camminare leggeri verso i nostri obiettivi.

Come possiamo farlo?

  • Pensa a cosa non riesci a perdonarti e che ti fa soffrire: ricostruisci gli eventi o la situazione che ti hanno portato a provare queste emozioni negative e scrivi tutto su un foglio.
  • Assumiti la responsabilità delle tue azioni: impegnati veramente a capire e accettare gli errori che hai commesso. Cosa ti ha portato a compiere quelle azioni? C’è una motivazione ben precisa? Ricorda che perdonare non vuol dire essere troppo indulgenti con se stessi o giustificare cattive azioni: vuol dire accettare e lasciare andare.
  • Impara dalle esperienze passate: accetta di dover convivere anche con delle emozioni spiacevoli, ma fai del tuo meglio per migliorarti.

3-Accettati

“Non si può amare se stessi se non si impara ad accettare le proprie debolezze”

In questo punto analizziamo un concetto che avevamo già in parte introdotto in precedenza: l’accettazione di sé. La cultura e i media ci vogliono sempre perfetti, in forma e con il sorriso stampato sul viso. In realtà, abbiamo tutti dei difetti e proviamo anche emozioni negative. E il motivo è uno solo: siamo esseri umani. Nel momento in cui ne prendiamo atto e ci concediamo di essere fallibili, riusciamo anche ad accettare i nostri errori, debolezze, limiti ed insuccessi.

Una delle frasi più belle di Ellis, celebre psicologo americano è: “Accettazione di sé significa che la persona accetta se stessa pienamente e senza condizioni, sia che si comporti sia che non si comporti intelligentemente, correttamente o adeguatamente e sia che gli altri le concedano o meno la loro approvazione, il loro rispetto o il loro amore.”

Così come per il perdono, accettazione non vuol dire essere troppo indulgenti con se stessi, ma accettarci così come siamo cercando sempre di migliorarci per il nostro benessere.

L’accettazione si riferisce a tutti gli aspetti di noi stessi: psicologici, fisici o comportamentali. Inoltre, è importante distinguere ciò che possiamo cambiare e ciò che è immodificabile. Ti faccio un esempio: posso modificare il mio modo di rapportarmi con gli altri, ma non posso modificare la mia altezza! (Anche se posso affrontare il problema indossando le scarpe giuste!)

Come possiamo esercitare l’accettazione?

  • Prendi carta e penna e fai una lista delle tue caratteristiche fisiche, psicologiche o comportamentali che fai fatica ad accettare e che pensi siano negative.
  • Fai una prima divisione tra ciò che è modificabile e ciò che non lo è.
  • Per gli aspetti modificabili, scrivi tutti i piccoli passi necessari a raggiungere l’obiettivo.
  • Ora rifletti sulle caratteristiche rimanenti: sono davvero immodificabili? Se la risposta è si, allora questo è ciò che va accettato così com’è. Probabilmente, qui troverai pochi elementi – o addirittura nessuno! –  in quanto la maggior parte rientra nella lista degli aspetti su cui puoi agire: in questo modo hai già lavorato sulla tua percezione di autoefficacia. Sei così, ma puoi migliorare.

Accettare ciò che non puoi cambiare vuol dire prendere atto di come sei e fare del tuo meglio per stare bene.

4-Oggi niente critiche!

Partiamo da una riflessione: quanto sono feroci le critiche che ti rivolgi?

Prima abbiamo visto che è importante perdonarsi e lasciar andare tutto quello che ci tiene ancorati al passato: ma come affronti gli errori nel momento presente? Spesso le persone tendono ad essere molto dure con se stesse quando sbagliano e in questo modo si innesca un circolo negativo da cui è difficile uscire. Ti spiego meglio:

errore → critica dura verso se stessi → emozioni negative → dialogo interno negativo

Cos’è il dialogo interno? È l’insieme delle parole che rivolgiamo a noi stessi come “Sei un’incapace”, “Come sempre hai rovinato tutto”, “Non vali niente”. Come puoi vedere, da un semplice errore si attiva una valutazione di se stessi generale e riferita all’intera persona, non al comportamento in questione.  Capita frequentemente che siamo molto più duri nei nostri confronti rispetto a quanto lo siamo nei confronti di un amico o chiunque altro. Un dialogo interno così negativo diminuisce la fiducia in noi stessi e la nostra autostima: ecco perché è importante modificarlo per amare se stessi.

Cosa si può fare?

  • Come sempre, prendi carta e penna e scrivi quali sono le frasi negative che rivolgi a te stesso più frequentemente.
  • Prova a modificarle come se stessi parlando con un tuo caro amico: il dialogo interno dovrà quindi diventare più positivo e amorevole. Ti faccio un esempio: se provi paura e tendi a rimproverarti per questo, puoi sostituire “Sei sempre il solito” con “Forza, coraggio, vedrai che ce la farai”.
  • Per ogni affermazione negativa che hai individuato scrivi l’alternativa su dei post-it e attaccali dove puoi facilmente vederli: così, nel corso della giornata, sarà più facile modificare il tuo dialogo interno da negativo a positivo!

5-Affermazioni positive

Dopo il dialogo interno negativo, voglio portare la tua attenzione sulle affermazioni positive. Come ricorderai, tutto ciò che diciamo a noi stessi influenza il modo in cui agiamo e la nostra autostima: quindi per amare se stessi è indispensabile sviluppare un buon dialogo interiore!

Quante affermazioni positive rivolgi a te stesso durante l’arco della giornata? Probabilmente sono poche: ancora una volta, la nostra cultura ci ha portato a concentrarci più sul negativo che sul positivo.

Quindi, cosa possiamo fare?

Prendi carta e penna e scrivi delle affermazioni positive che possono aiutarti a stare bene. È importante che siano:

  • semplici
  • brevi
  • espresse al positivo e senza negazioni
  • espresse al tempo presente

L’obiettivo è creare delle affermazioni efficaci che riportino subito la tua mente al momento presente e sul tuo obiettivo. Ti faccio qualche esempio:

  • “Mi amo e mi accetto così come sono”
  • “Ho fiducia nelle mie capacità”
  • “Io merito di essere felice”

Questi sono solo alcuni esempi, e ti invito a pensare ad un’affermazione tutta tua, personale, che si adatta a te come un vestito cucito su misura. Se hai un obiettivo in particolare, puoi focalizzarti su di esso in modo da comporre una frase specifica: ad esempio “Io sono in grado di portare avanti il mio lavoro in maniera efficace”.

Dopo aver scritto le tue affermazioni, leggile con convinzione e prova a sentire dentro di te l’emozione che ti suscitano. Utilizza i post-it per tenerle sempre a disposizione e leggile più volte durante l’arco della giornata.

6-Attenzione ai propri bisogni

Per imparare ad amare se stessi, abbiamo bisogno di dedicarci più attenzioni: so che questo non è sempre possibile se abbiamo ritmi frenetici o tanti impegni familiari o lavorativi… A volte capita anche che preferiamo accontentare gli altri piuttosto che noi stessi: tuttavia, se non ci prendiamo cura della nostra persona, non saremo mai veramente soddisfatti.

Cosa facciamo?

Prendi carta e penna e scrivi:

  • Quali sono le attività che mi ricaricano e mi aiutano ad affrontare le sfide quotidiane?
  • Quali sono i luoghi in cui mi sento tranquillo/a e che mi aiutano a gestire lo stress?
  • Chi sono le persone con cui sono sereno/a?

Quando avrai risposto a queste domande, prova a chiederti quante volte hai utilizzato queste risorse ultimamente: se le usi spesso, vuol dire che sai come prenderti cura di te, al contrario, hai bisogno di dedicarti più attenzioni.

So che il periodo non è dei migliori e che tante attività sono limitate, ma non farti scoraggiare: cerca di convertirle nel modo più efficace!

Infine, stabilisci un giorno in cui puoi prenderti delle ore tutte per te per ricaricare le batterie e fare ciò che ti piace. Considera questa attività come uno degli impegni della tua agenda: non è posticipabile e deve essere assolutamente eseguita.

7-Affetto sincero verso se stessi

Iniziamo con una riflessione: ti ami? E soprattutto, quanto ti ami?

Chissà se ti sei mai posto/a questa domanda: si pensa sempre ad amare qualcun altro e meno ad amare se stessi.

A seconda di quanto ci amiamo, rivolgiamo a noi stessi parole dure o tenere, aspre critiche o osservazioni costruttive, sentimenti negativi o positivi. Così come manifestiamo affetto verso i nostri cari, è importante imparare ad essere ben disposti anche nei nostri confronti in modo da sentirsi in pace – e non in guerra – con i nostri pensieri ed emozioni. L’obiettivo finale è stare bene con se stessi, nella propria pelle.

Qual è l’ultimo esercizio?

  • Prendi una tua foto da piccolo/a che ti suscita tenerezza.
  • Osservala con attenzione, prova a sentire dentro di te tutte le emozioni positive che ti suscita l’immagine.
  • Poi, prendi carta e penna e scrivi una lettera a te stesso/a. Si, hai capito bene! Vorrei che ti scrivessi una lettera piena d’affetto e comprensione, lodandoti per le tue qualità e per tuoi successi: incoraggiati come se stessi scrivendo ad un amico che sta affrontando delle sfide importanti.

Provaci, non te ne pentirai!

Ricorda: se non ami te stesso, nessuno la farà per te!

Spero che questo articolo ti sia piaciuto: se vuoi, puoi contattarmi qui!

Lisa BellaspigaPsicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

[Fonte Immagini: Pexels]

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