La creatività è contagiosa. Trasmettila.

Albert Einstein

Il 21 aprile è la Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione: nel corso della storia, diversi studiosi si sono interrogati sulla natura di questo costrutto così complesso e affascinante.

Ancora oggi, la creatività rimane un fenomeno da approfondire: le neuroscienze hanno dimostrato che nel processo creativo sono coinvolte diverse aree cerebrali, quindi parliamo di una complessa interazione tra molteplici processi cognitivi.

Quel che è certo è che nella nostra società, creatività e innovazione sono una vera ricchezza, sia a livello personale che professionale.

Cos’è la creatività

Non è semplice dare una definizione precisa. Spesso viene associata all’immaginazione, alla genialità o alla capacità di trovare soluzioni. Di certo, oggi possiamo dire che la creatività non dipende esclusivamente dall’intelligenza: infatti, diversi studi dimostrano che le persone creative possiedono un QI assolutamente nella norma.

Perciò, sarebbe meglio parlare di pensiero creativo o atto creativo: cioè, non un singolo fenomeno, ma un processo dinamico. Potremmo provare a riassumere il concetto in una frase: avere un’idea e creare qualcosa di nuovo. Tuttavia, non basta solo l’intuizione, bisogna possedere anche la capacità di lavorare sodo, tollerare gli insuccessi e andare avanti grazie alla dedizione e alla passione.

In questi termini, la creatività non si riferisce solo all’arte, come spesso si pensa, ma può essere applicata a qualsiasi tipo di attività o di lavoro.

Quali sono le caratteristiche di una mente creativa?

Secondo Guilford, psicologo americano, gli aspetti principali sono:

  • Fluidità: la capacità di produrre tante idee.
  • Flessibilità: la capacità di passare da un’idea all’altra per generare strategie varie e innovative.
  • Originalità: essere in grado di produrre soluzioni insolite e fuori dagli schemi.
  • Elaborazione: percorrere fino in fondo il percorso tracciato dalle proprie idee.
  • Sensibilità ai problemi: attenzione all’ambiente circostante per cogliere ciò che può essere migliorato.

Creativi si nasce?

Da bambini siamo tutti creativi. Poi, con il passare degli anni, la maggior parte di noi si adegua agli schemi imposti dalla società o dalla cultura di appartenenza. Pensa ai bambini che conosci e a quante attività creative svolgono: le costruzioni, i disegni, la produzione di storie, l’utilizzo di oggetti d’uso quotidiano per le loro avventure immaginarie!

Purtroppo, anche nel sistema scolastico si privilegiano spesso percorsi standard per tutti gli studenti e si dà poco spazio all’originalità e all’espressione di visioni alternative.

Quindi non è solo la genetica che conta: l’ambiente sociale ha un ruolo fondamentale. Questo vuol dire che non è mai troppo tardi per tornare a coltivare la tua creatività!

Come sviluppare la creatività

La prima cosa da fare è abbandonare tutti gli ostacoli che ti impediscono di sviluppare una mente creativa:

  • Scarsa fiducia in se stessi: se non credi nelle tue idee e nel tuo potenziale, chi lo farà al posto tuo?
  • Doverizzazioni: lascia perdere gli schemi rigidi del pensiero razionale. Abbandonati alla fantasia come fanno i bambini quando colorano un elefante di blu.
  • Paura delle critiche: temere il giudizio degli altri, vuol dire rimanere ingabbiati in un mondo chiuso e senza possibilità di crescita.
  • Abitudini: abbandona i comportamenti ripetitivi e prova modalità diverse per svolgere la stessa attività.

Ora, puoi focalizzarti sul pensiero divergente e il pensiero convergente.

Il pensiero divergente

Il pensiero divergente consiste nella capacità di produrre tante soluzioni diverse per un problema. Possiamo immaginarlo come un flusso di pensieri che scorre senza sosta e senza ostacoli: l’obiettivo è superare gli schemi ordinari e lasciare la mente libera di esplorare.

Cosa fare?

  • Butta giù tantissime idee.
  • Non pensare alla qualità delle proposte: possono essere concrete, irrazionali, stravaganti e folli, non importa.
  • Scrivi tutte le soluzioni: mettere nero su bianco ti aiuta a non tralasciare nulla.
  • Utilizza anche dei disegni o delle immagini che possono esplicitare meglio le tue idee.

Alla fine di questo processo sei pronto a metter in atto lo step successivo.

Il pensiero convergente

Si tratta di valutare le proposte e selezionare la migliore.

Cosa fare?

  • Per ogni idea, elenca gli tutti aspetti positivi e negativi.
  • Valuta le criticità di tutte le proposte e cerca di capire se possono essere superate.
  • Resta sempre aperto all’originalità: non è detto che una soluzione mai tentata prima non possa essere quella vincente.
  • Stabilisci dei criteri per valutare le opzioni.

In questo modo potrai restringere il numero di idee fino a scegliere quella migliore per te!

Consigli di lettura

Per concludere, voglio consigliarti un libro sulla creatività che mi ha molto colpito: Big Magic, di Elizabeth Gilbert. L’autrice, dopo il successo di “Mangia, prega, ama” ci propone la sua visione dell’argomento: non è un testo scientifico, ma una riflessione personale sulla sua esperienza.  Le idee vengono descritte come entità dotate di una propria vita che vagano alla ricerca di qualcuno disposte a metterle in pratica: sta ad ognuno di noi, riconoscere i segnali e prenderle al volo per realizzarle.

Non ti svelo altro per non rovinare il piacere della lettura!

Spero che questo articolo ti sia piaciuto: se vuoi, puoi contattarmi qui.

Lisa BellaspigaPsicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

[Fonte Immagini: Pexels]

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